La passione, l’entusiasmo, la fascinazione per la magia del prodotto, il piacere di sorseggiarlo e condividerlo, accomunano chi alla produzione della birra si è votato. In quel solco ci sono anche gli artefici di HOP BEAR, ma le assonanze con altre storie finiscono qui.

Stefano, Luigino e Riccardo –  “tre uomini e una birra”, verrebbe da parafrasare – si occupano da sempre del lato essenziale ma meno “romantico” del ciclo della birra: progettare, costruire e installare gli impianti per produrla, analizzare i trend di mercato, sondare le evoluzioni del gusto, lambiccarsi in  business plan, organizzare reti di distribuzione e vendita… Cercano dunque l’eccellenza del prodotto negli aspetti tecnici, scientifici ed economici, più che nell’affascinante alchimia dell’arte brassicola.

Ma la variegata vitalità  professionale permette loro di viaggiare in tutto il mondo, di vedere e testare le trovate più strane ed innovative del settore, ma conservando la lucidità di individuare sempre la soluzione migliore, più avanzata ma anche affidabile. Imparando ogni giorno dai successi e dagli insuccessi, propri e altrui.  E l’idea forte è di far sgorgare da queste proficue esperienze una propria birra che riunisca le migliori tecniche produttive, ingredienti di eccellenza provenienti da tutto il globo,  con lo sguardo vigile e incontentabile all’ensemble ma con una irrinunciabile attenzione ai dettagli.